Re-Imagine lab. Un viaggio nella scienza e nelle sue regole.

Re-Imagine lab

Questa settimana siamo stati a Torre del Greco, ospitati dall'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “E. Pantaleo”, per accompagnare 40 studenti e studentesse alla scoperta del metodo scientifico, dei suoi principi e delle sue applicazioni.

Un laboratorio realizzato in collaborazione con Novartis, che rientra nel più ampio progetto di divulgazione di Mudimed, il primo Museo digitale della storia del metodo scientifico in medicina. Un progetto realizzato da Novartis Italia in partnership con il Ministero della Cultura, che si rivolge principalmente ai giovani con l’obiettivo di stimolarli ed avvicinarli alla cultura scientifica e al suo metodo. 

Due giornate immersive di lavoro in team per comprendere il metodo scientifico come strumento fondamentale per interpretare le sfide e i cambiamenti del nostro tempo, ma anche come approccio utile per ciascuno di noi nell’affrontare questioni quotidiane, siano esse scolastiche, professionali o di vita ordinaria.

I 6 team, formati da studenti e studentesse tra i 16 e i 18 anni di differenti indirizzi di studi, si sono immedesimati in gruppi di ricercatori provenienti da tutta Italia, chiamati per rispondere  alla sfida “Quali pratiche, iniziative e progetti possono migliorare lo stile di vita di ragazze e ragazzi tra 14-19 anni?”,  ognuno indagando in particolar modo uno dei 4 principali fattori di rischio per la salute che l’Istituto Superiore della sanità ha individuato: scorretta alimentazione, mancanza di attività fisica, fumo di tabacco, consumo eccessivo di alcol.

Il metodo e il flusso di lavoro

Attraverso una metodologia di lavoro basata sui principi del Learning Design, abbiamo accompagnato i partecipanti alla scoperta e poi all’applicazione di ognuna delle fasi del metodo scientifico, aiutandoli a comprenderne il senso e il valore aggiunto. 

Grazie al supporto di canvas di progettazione e con l’affiancamento dei mentor di Onde Alte, ogni team ha cominciato i lavori da una fase di osservazione per indagare il problema e formulare le prime domande di ricerca e procedere quindi poi con un momento di ricerca e approfondimento vero e proprio grazie al quale hanno individuato informazioni chiave e dati a supporto.

metodo scientifico

Non è stato banale il passaggio in cui ogni team ha dovuto formulare delle prime ipotesi innovative che potessero rispondere al problema, ma dopo diversi tentativi individuali e confronti collettivi hanno raggiunto egregiamente questo step cruciale del metodo scientifico. Dopo aver approfondito la loro ipotesi si sono cimentati nella definizione di una strategia di sperimentazione e poi di analisi dei risultati e conclusione approfondendo soggetti coinvolti, contesto di riferimento, tempistiche, strumenti, risorse ecc.

Ogni team ha potuto poi dar libero sfogo alla sua creatività preparando una presentazione e un video tik tok o reel Instagram per presentare la sua ipotesi e la strategia di sperimentazione.

Problem Tree Canvas

Per guidare i partecipanti nella fase di Osservazione e formulazione di domande di ricerca abbiamo creato il Problem Tree Canvas.

Problem Tree Canvas

Il Problem Tree è un approccio di visualizzazione della causa-effetto riguardo un fenomeno, che permette di indagare il problema e di comprenderlo al meglio scomponendolo in cause e conseguenze. Dopo aver scritto il problema specifico sul tronco dell’albero (al centro), i partecipanti si confrontano per proseguire poi appuntando gli effetti sui rami (in alto) e le cause sulle radici (in basso).  Se durante l’analisi si identificano sotto-livelli di cause ed effetti, è possibile continuare a ramificare nelle rispettive aree.

Le cause e gli effetti sono delle supposizioni che non sono ancora validate da evidenze.
Dopo averle identificate, si possono infine definire le domande di ricerca che ci guideranno nell’approfondimento e nella ricerca, fondamentale per validare attraverso dati e fatti le reali cause ed effetti.

Gli ospiti

E’ stato un grande onore per noi avere avuto come compagni di viaggio in questa esperienza due persone che hanno saputo essere di ispirazione per noi e per i ragazz* portando la loro conoscenza e due punti di vista differenti sul metodo scientifico.

Il professor Andrea Grignolio, Docente di Storia della medicina presso l’Università Vita-San Raffaele di Milano, ci ha accompagnato alla scoperta del metodo scientifico partendo da un punto di vista storico e raccontandoci come alcuni grandi scienziati, con una straordinaria capacità di guardare oltre, sono arrivati a scoperte che hanno cambiato le nostre vite. Per ragionare assieme a noi su cosa sia il metodo scientifico ha scelto una citazione della Senatrice a Vita Elena Cattaneo, Neuroscienziata presso Università degli studi di Milano.

Il metodo della scienza è vedere l’invisibile

Abbiamo parlato con lui del coraggio che ci vuole per intraprendere nuove strade mai percorse da nessuno, di come Scienza e Democrazia condividano alcuni principi importanti come la tolleranza, lo scetticismo (inteso come spirito critico e capacità di farsi domande), il rispetto dei fatti, la libertà di comunicazione e la libertà di accesso ai risultati.

Questi e molti altri sono stati i bellissimi spunti di riflessione che ci ha regalato il professor Grignolio. 

E’ stata con noi anche Sabrina Fiorentino, CEO e Co-founder di Sestre, una start-up innovativa nata dall’idea di due sorelle di unire la continua ricerca scientifica con l’amore per il cibo e il territorio. Sestre si occupa di realizzare integratori con estratti nutraceutici della Dieta Mediterranea per il Benessere della Donna.

E’ stato molto interessante ascoltare Sabrina, ci ha parlato dell’importanza di essere perseveranti, pazienti e aperti all’ascolto e ha condiviso con noi il ruolo che il metodo scientifico ha avuto e continua ad avere nella sua esperienza imprenditoriale e per lo sviluppo del loro prodotto.

Solo attraverso la scienza puoi distinguerti dal rumore di fondo e migliorare realmente la società, visiona il tuo obiettivo e lavora per raggiungerlo!

Progettare ed erogare questo laboratorio è stato molto interessante per il nostro team. Ci ha messo alla prova e ci ha permesso di imparare, portandoci a ragionare su come trasferire concetti così importanti e complessi a ragazzi e ragazze riuscendo ad appassionarli e avvicinarli a principi del metodo scientifico che anche noi da sempre cerchiamo di rispettare nel nostro percorso professionale e di vita. Tra gli altri ce ne sono due che ci stanno particolarmente a cuore:

La cultura dell’errore per imparare a vederlo come una necessità per il progresso e la crescita personale, nelle piccole e nelle grandi cose. Per liberarsi dalla paura di essere giudicati e accogliere l’errore come una opportunità.

Il concetto di falsificazione e quindi l’importanza di non fare supposizioni senza aver prima verificato le cose con spirito critico e con una ricerca adeguata.

Ancora complimenti a tutti i partecipanti, speriamo che questo laboratorio vi abbia ispirato a portare il metodo scientifico nella vostra vita quotidiana da studenti e da giovani cittadini. E infine grazie anche a Novartis per la splendida opportunità e all’Istituto Pantaleo per la sempre meravigliosa accoglienza e apertura verso i nostri momenti di formazione.